Alfredo Ravelli

Alfredo Ravelli, l’autore del libro, è nato nel 1938 nella città di Chiari, in Lombardia.  Egli è coetaneo e legato da un vincolo di parentela con Rolando Pelizza, anch’egli clarense, e dello stesso ne ha raccolto la sua testimonianza biografica. Oggi si potrebbe dire che per il Ravelli, pur nelle svariate vicissitudini della sua vita -oggi ha 76 anni-  la vera sua passione,  passione a cui ha dedicato tempo ed energie è stata il poter raccontare, basandosi su fatti,  la vicenda di suo cugino.

Così egli già dagli anni ’80 del secolo scorso ha cominciato a seguire le vicende del cugino, raccogliendo elementi e testimonianze, ora qui ora là, e questo nell’arco di oltre trent’anni, recandosi svariate volte all’estero (Svizzera, Germania, Spagna) nonché e per non dire in varie città dell’Italia: ne è nato questo libro che ora vede la luce, e viene proposto all’attento lettore nella speranza che finalmente esso possa contribuire a far luce sui tanti misteri  in esso tratteggiati.

Per quanto poco possa interessare al lettore, che deve concentrarsi sul libro e non certo sull’autore dello stesso, siccome è uso dare alcune notizie biografiche sullo scrittore,   eccole in un succinto tratteggiamento.  

Nella sua gioventù fece per anni il corrispondente locale per il“Giornale di Brescia”, in seguito ebbe altre esperienze giornalistiche più interessanti in una redazione di Bergamo sotto la guida del noto giornalista Mario Bertoli.

Il servizio militare lo svolse per la maggior parte, e allora erano 18  i mesi di “naia”, a Roma presso il Ministero Difesa ed Esercito, come addetto alla recensione stampa,  mentre era titolare del dicastero Giulio Andreotti.

Ha insegnato matematica e fisica presso il Ginnasio (corrispondenti ai primi due anni del Liceo Classico) e presso l’Istituto Tecnico Statale per ragionieri di Chiari, oltre che in alcune Scuole Medie Statali ove ricoprì anche la carica di vicepreside.

Ha studiato teologia presso il Seminario Vescovile di Brescia, e nei medesimi anni è stato Vicedirettore del prestigioso Collegio Convitto “Cesare Arici”, e poi del Collegio Vescovile “San Giorgio”, sempre a Brescia.

Negli anni seguenti ebbe varie esperienze imprenditoriali, sia nel settore dei prodotti chimici, come nella ricerca di nuove tecnologie al punto che spesso si è portato in America e nel Canada per seguire soprattutto il settore della sterilizzazione dei rifiuti ospedalieri e lo smaltimento degli stessi e del PCB. 

Nella sua città natale è stato promotore ed ha ottenuto finanziamenti regionali per una Cooperativa di artigiani locali affinché potessero insediarsi in capannoni, allora carenti in loco, adatti alle loro attività.

Ha passato alcuni anni a Montalto di Castro per una ditta, come membro del CdA,coordinando i lavori di oltre 400 ferraioli nella costruzione della ex erigenda Centrale Nucleare. 

Poi ha operato alcuni anni a Roma, costituendo nel 1989 e guidando per i primi anni l’  “Arethusa Consorzio di ricerca e sviluppo srl”,  -tutt’ora attiva e società leader nel settore pur  se passata in altre mani- con l’obbiettivo di produrre beni e servizi nell’ambito della conservazione, catalogazione e fruizione dei beni culturali e ambientali e con essa ha dato vita al parco archeologico di Vulci e ai laboratori connessi in cui ha trovato occupazione oltre 100 addetti di cui la maggior parte specialisti del settore.

Dopo la pubblicazione del "Dito di Dio", esce ora con questa nuova versione aggiornata che contiene tutte le lettere inedite di Majorana e i documenti ad esse connessi.